ultime notizie

Nuovo album per Roberta Giallo, anticipato ...

Quante volte aprendo un giornale, che sia cartaceo oppure online, veniamo travolti da notizie di attualità, cronaca dai toni negativi che ci predispongono a un senso di smarrimento e depressione ...

Alessandro Fiori

Attento a me stesso

Ricreare il mondo facendo finta di non accorgersene, con una levità dolorosa, con il pennello ironico disincantato di un adulto che infesta il corpo di un bambino. Alessandro Fiori, dopo i lunghi anni di militanza nei Mariposa e negli Amore, si concede un disco tutto suo, portandosi dietro l'onnipotente Enrico Gabrielli dai Mariposa e l'indispensabile Alessandro Stefana (che gli ha cucito su misura i suoni dell'album): "Attento a me stesso" è l'immagine dell'universo privato di un kamikaze dei sentimenti, ma che cerca ancora di “starci attento”, armandosi del proprio immaginario sopra le righe.


La visuale su questo universo parte larga, dal disfacimento geo-astrofisico di "Idrocarburi", ai credo con la data di scadenza di "Fiaba contemporanea", passando per l'incubo grottesco di "Catino blu", alta caratura qualitativa in strazio bucolico.


Poi si stringe al dettaglio, ai veri e propri attentati contro il sé: "Lungomare" suggella un desolato abbraccio alla solitudine, quando proprio la socialità e relative “compatibilità” non meritano più appelli; "La vasca" è il ricordo senza nostalgia, il pensiero di quanto puoi sperare di durare prima di essere condannato a «stare fermo»; teneramente, "Fuori piove" cerca vie di fuga da paure irrazionali. Chiude il cerchio "2 cowboy per un parcheggio" - una pietra miliare, dove si trasforma in un Paolo Conte prog –, polaroid agrodolce del mestiere di musicista.


Ma non bastava fermarsi al personale, a Fiori: no, si avanza ancora, si districano gli spazi della mente, a proiettarsi sul mondo circostante ("Labbra fredde", dove una fosca visione di desolazione urbana trova in "Modena Park" di Graziani una perfetta soundtrack) o su visioni abissali ("Lucyfer Wash", una richiesta d'aiuto dal bacio fatale della disperazione, e la filastrocca "Trenino a cherosene", onirismo totale e finto-naif), o a saldare realtà e sogno ("Senza le dita", la tenera fine di un amore inesistente, forse impossibile, forse solo sognato).


“Attento a me stesso” è uno degli dischi più preziosi dell'anno: Fiori ci si porge con un umiltà impossibile, attraverso la “malata” lucidità della sua scrittura, il suo mondo musicale “de-genere”, perché autonomo, comunque familiare e accessibile, ma senza per forza somigliare a qualcosa. Se esistesse un Olimpo dei cantautori, ci sarebbe un posto anche per lui. Ma forse, al momento, Fiori è interessato ad altro.

0 commenti


Iscriviti al sito o accedi per inserire un commento


In dettaglio

  • Produzione artistica: Alessandro “Asso” Stefana
  • Anno: 2010
  • Durata: 35:40
  • Etichetta: Urtovox/Audioglobe

Elenco delle tracce

01. Idrocarburi
02. Catino blu
03. Fiaba contemporanea
04. Lungomare
05. La vasca
06. Fuori piove
07. 2 cowboy per un parcheggio
08. Senza le dita
09. Labbra fredde
10. Lucyfer Wash
11. Trenino a cherosene

Brani migliori

  1. Catino blu
  2. Lungomare
  3. 2 cowboy per un parcheggio

Musicisti

Alessandro Fiori: voce, violino, slit drum, kalimba, pianoforte, strings machine.
Alessandro Stefana: drum machine, chitarra elettrica e acustica, chitarra acustica 6 e 12 corde, omnichord chitarra elettrica, basso, eletric tampura.
Enrico Gabrielli: cordiera, diamonica, pianoforte, organo, sax contralto, flauto, vibrafono, coro.  
Ospiti:
Danilo Gallo: contrabbasso in 4.
Marco Parente: batteria in 6, 7.
Zeno De Rossi: batteria in 2, 3, 4, 5.