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Stefano Zeni

Avalon songs

La musica strumentale è un fenomeno in continua espansione, in Italia sta crescendo in quantità (come numero di produzioni) e in qualità (come livello dei prodotti). Non parliamo chiaramente di musica “pura” come la classica o il jazz, ma di musica contaminata e trasversale, che ama mescolare generi musicali dalle diverse radici o puntare su una dimensione ambient o contemporanea. Questo rende ancora maggior merito ed onore a L’Isola che non c’era che nel 2016 inserì nel concorso L’Artista che non c’era la sezione strumentale.

Avalon songs di Stefano Zeni presenta in toto le caratteristiche della contaminazione musicale, anche se risulta evidente l’approccio jazz, derivato in particolare dall’apporto ai brani dei tre collaboratori di Zeni - Bruno Marini, Marco Arienti e Alberto Olivieri – che hanno contribuito in maniera importante alla realizzazione delle canzoni del disco, così da meritarsi la citazione nella front page dell’album. Stefano Zeni non ha certo bisogno di presentazioni, la sua biografia la dice lunga in quanto a “titoli” e collaborazioni. Basta citare la docenza in violino Jazz presso il Conservatorio di Cosenza, in violino pop-rock al CMP di Milano, la presenza in studio e live a fianco di Mauro Pagani, Fabio Concato, Antonella Ruggiero, Eugenio Finardi. Senza tralasciare la stima che riscuote tra i colleghi, compresi mostri sacri come Jean Luc Ponty, e addetti ai lavori, i quali lo inseriscono puntualmente tra i migliori violinisti italiani nelle tradizionali classifiche delle riviste specializzate. Violinista ma anche arrangiatore e compositore versatile, Stefano Zeni ama mescolare le sue esperienze musicali fino a fonderle in un processo creativo capace di dare unitarietà ai suoi lavori. E così avviene anche in questo Avalon songs, che è ispirato alle gesta della corte di Re Artù. I titoli dei brani prendono così i nomi dei Cavalieri della Tavola rotonda, mentre l’ambientazione sonora rimane più legata a sonorità tra jazz e blues.

Gauvain (in italiano Galvano, il nipote di re Artù) è il brano che apre l’album e si tinge subito di un colore blues che fa risaltare la maestria al violino di Stefano Zeni. Agravain si apre con il violino pizzicato del violinista milanese (ma bresciano d’adozione), Perceval, la cui traduzione in italiano ci riporta al famoso Parsifal, colui che riuscì a recuperare il sacro Graal, la coppa che, secondo la leggenda, raccoglieva il sangue di Cristo, ha anch’esso uno sfondo blues, che lascia evidenziare l’abilità e l’incisività con la quale Stefano Zeni manovra l’archetto del suo violino. In Bohort de Ganis (da Bors, un altro dei sette cavalieri della Tavola Rotonda) Stefano Zeni sfrutta il drums impeccabile di Alberto Oliveri per volteggiare col suo violino, prima di lasciare spazio a Bruno Marini con il suo baritono sax. Mano a mano si dipanano i brani il substrato jazz si consolida, svelando la grande bravura e l’amalgama tra musicisti di alta caratura.

Un disco estremamente interessante, da ascoltare ripetutamente per entrare sempre di più nel mondo sonoro di Stefano Zeni, apprezzandone le sfumature e la duttilità del suono. Terzo album (dopo Passaggi circolari del 2011 e Parallel Paths del 2018) che diventa il disco della definitiva consacrazione per un artista talentuoso ma allo stesso tempo straordinariamente umile, che non disdegna la collaborazione con artisti di vari generi e rango, dedicandosi tra l’altro anche ad organizzare rassegne musicali nelle quali, anche nella semplicità e nella carenza di risorse (male endemico di questi ultimi anni) riesce sempre ad apporre la sua Certificazione di Qualità. Ultima annotazione: dal 2014 è endorser Cantini electric violins, i cui violini sono prodotti da un altro grande violinista come il mantovano Carlo Cantini.

 

 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Three Low Bias
  • Anno: 2023
  • Durata: 45:59
  • Etichetta: Caligola Records

Elenco delle tracce

01. Gauvain
02. Agravain
03. Lancelot du Lac
04. Perceval
05. Bohort de Ganis
06. Kay
07. Breunor
08. Bohort le Revensé

Brani migliori

  1. Gauvain
  2. Perceval
  3. Kay

Musicisti

Stefano Zeni: violino - Bruno Marini: baritone sax - Marco Arienti: double bass - Alberto Olivieri: drums