Sig. Solo
Paroliere
e cantante per i La Spina, tastiere-chitarrista con Dente, e ora solista: Andrea
Cipelli, meglio conosciuto come Sig.
Solo, dichiara la sua “indipendenza” con una pubblicazione disponibile
esclusivamente presso i music store digitali, Il centro è commerciale, un’apologia del low-fi e del cheesy sound – il “suono dozzinale” –
per tastiera Farfisa e registratore a nastro (vero o simulato che sia). Questo
pezzo d’artigianato musical-sperimentale è un altro capitolo della storia del
piccolo filone fidentino inaugurato proprio da Dente, e che ha i suoi pilastri
programmatici nell’autoproduzione e nell’amore per la musica italiana anni sessanta
e settanta, che ne influenza profondamente le composizioni.
Il
Sig. Solo modella il suo immaginario a partire da suggestioni da fantascienza
“lucidata” secondo le tendenze di quel periodo (Autospazio), a cui intreccia piccoli racconti ironici venati di
surreale, che parlano, manco farlo apposta, di amori, a volte consumati con i denti (Modi di dire e amori da
mangiare), a volte straziati dalla disperata mancanza di punti di presa (Reazioni). Sono piccole storie
sintetizzate da programmazioni, drum machine e vocalità imprecise e volatili,
ostentatamente vintage, con testi punteggiati di calembour colorati e curiosi
ribaltamenti di punti di vista. Ma la ricercata estetica del “fatto in casa”,
in questo caso, smussa i buoni spunti e l’interessante approccio produttivo
dopo pochi brani: l’album finisce per suonare monocorde e ripetitivo, e l’elettronica
soffoca la voce poco “interpretante”, sacrificandone la leggibilità.
01. Intro
02. Modi di dire e amori da mangiare
03. L’astro nella manica
04. Autospazio
05. Presente
06. Stagione
07. Samba subito
08. E adesso la pubblicità
09. Reazioni
10. Esternata