ultime notizie

Canzoni&Parole - Festival di musica italiana ...

  di Annalisa Belluco  ‘Canzoni & Parole’ il festival della canzone d’autore italiana organizzato dall’Associazione Musica Italiana Paris che ha esordito nel 2022 è pronto a riaccendere le luci della terza ...

Andrea Papetti

L’inverno a settembre

Avete mai provato a cucinare la pizza? Pochi ingredienti, farina acqua e lievito, che lavorati con amore sono sufficienti a produrre un piatto italiano per eccellenza, sicuramente tra quelli più ci invidiano gli altri paesi del mondo però, come sapete bene anche voi, non tutte le pizze sono eccellenti, a volte risultano un po’ secche, altre volte elastiche e gommose, insomma non bastano impegno e dedizione per ottenere un grande piatto. Perché ho voluto parlar di pizza, beh perché questa è un po’ l’impressione che ho avuto io dall’ascolto ripetuto di questo disco d’esordio di Andrea Papetti. È un po’ come se gli ingredienti per ottenere un ottimo disco fossero in fondo tutti presenti, temi affrontati importanti e mai banali, liriche ben calibrate e quasi mai forzate o scontate, una musicalità semplice ma efficace, un buon gruppo di musicisti attenti e precisi nell’esecuzione dei brani. Cos’è allora che non funziona o per lo meno non funziona come dovrebbe in questo disco? Non posso esimermi dal fare un appunto negativo su come Andrea Papetti utilizza la propria voce, perché è musicista dotato di una voce grave per niente sgradevole, ma la utilizza come un monolite, senza mai lasciarla libera di salire o scendere di tono, senza pathos od ironia. E’ un peccato perché ci sono canzoni interessanti come Inferno Baghdad dedicata a Enzo Baldoni, inserita dopo un testamento ironico e dissacrante scritto dallo stesso Baldoni e letto da Piergiorgio Cini, la title-track L’inverno a settembre ispirata dal pensiero della madre morta proprio nel mese di settembre dove canta «Da adesso settembre / segnerà il mio inverno / non più aria dolce e sole / ma i riflessi dell’inferno», una dolcissima e poetica Il molo con belle intuizioni come questa «Immagini, illusioni / scogli d’incertezza / la mia penna / senza inchiostro / sulla rovina delle idee», l’impegnata ed epica L’uomo della verità incentrata sulla figura di Peppino Impastato, vittima di mafia troppo spesso dimenticata ed oltraggiata anche da morta e Il cielo di Beslan canzone sui bambini vittime innocenti delle guerre, che si chiude con questi bei versi «Si può morire per un’idea, / un capriccio, / uno scherzo, / in guerra da soldato, / in pace da annoiato / ma mai con gli occchi / di un bambino». Come ben vedete non è affatto un disco da buttare, però con un maggiore lavoro sull’interpretazione vocale ne sarebbe uscito un disco certamente più apprezzabile.

0 commenti


Iscriviti al sito o accedi per inserire un commento


In dettaglio

  • Produzione artistica: Alessandro Svampa
  • Anno: 2009
  • Durata: 50:40
  • Etichetta: Storie di note/Egea

Elenco delle tracce

01. Hotel

02. Il testamento di Enzo

03. Inferno Baghdad ( A Enzo Baldoni)

04. Parigi, cosa avevi per la testa?

05. Così lontano, così vicino

06. L’inverno a settembre

07. Vanilla sky

08. Al molo

09. L’uomo della verità

10. Ninna nanna

11. Il cielo di Beslan

 

bonus track

12. Banneri (con Pippo Pollina)

Brani migliori

  1. Inferno Baghdad
  2. Al molo
  3. Il cielo di Beslan

Musicisti

Andrea Papetti: voce e cori Pippo Pollina: voce in 12 Alessandro Svampa: batteria, percussioni, tastiere e pianoforte in 06 e 10 Massino Fumanti: chitarra classica, acustica, elettrica e bouzouki Luca Bulgarelli: contrabbasso e basso elettrico Angelo Trabucco: pianoforte Fabrizio Mandolini: sax soprano e tenore Mauro Menegazzi: fisarmonica Angelo Casagrande: violoncello Andrea Solarino: chitarre in 06 Alessandro Centofanti: rhodes in 12 Piergiorgio Cini: voce recitante in 02 e 11