Max Pezzali Live 2008 è un cd + dvd celebrativo dell'ex leader degli 883 fatto su misura per i fan, registrato dal vivo cavalcando pezzi vecchi e nuovi: quindici anni di carriera, undici album sempre baciati dai favori della classifica, sei milioni di dischi venduti. Una vera e propria fabbrica di successi, come Hanno ucciso l'Uomo Ragno o Come mai, che, al di là del valore artistico, hanno contribuito alla colonna sonora delle giornate di tanti italiani. Nel disco sono presenti anche due canzoni inedite, realizzate con la produzione artistica di Claudio Guidetti e la supervisione di Claudio Cecchetto: il singolo che ha anticipato l’album, Mezzo pieno o mezzo vuoto, e la malinconica Ritornerò.

Fin dall’inizio della sua carriera Pezzali è stato presentato come campione del gergo metropolitano, anche se poi è accaduto che l’espressività dei brani sia stata riconosciuta da quella stessa stampa che al contempo stroncava senza esitazioni la sua musica. Ma i suoi testi non formano un vocabolario poetico originale, riproducono invece un linguaggio povero e quotidiano, ispirato al lessico standard, ricco di espressioni gergali.
Per questo, ascoltando la raccolta, sembra che la vera innovazione contenuta nei diciannove brani presenti non attenga al lessico, quanto allo sguardo sul mondo che Pezzali ha in comune con il pubblico che canta ininterrottamente insieme a lui. Attraverso il ricorso a parole di uso comune vengono raccontate storie di realtà anonima e quotidiana: i testi sanno fissare ambienti, situazioni e oggetti legati a scenari noti ma spesso trascurati tanto dalla poesia quanto dalla canzone. Da questo punto di vista nell’incipit di Sei un mito la presenza ironica e davvero inedita di un arbre magique è esemplare: «Tappetini nuovi arbre magique / deodorante appena preso che fa’ molto chic / appuntamento alle nove e mezza ma io / per non fare tardi forse ho cannato da Dio / alle nove sono già sotto casa tua».

Consapevolmente o no, Max Pezzali nei suoi successi descrive settori di realtà solitamente messi da parte dalla nostra canzone, in genere tentata dall’imitazione della cultura “alta” e per questo ancora fedele ad una visione del mondo letteraria (e, talvolta, selettiva). Un mondo che Pezzali condivide con i suoi fan, ai quali è dedicato l’ultimo brano Quello che capita, che erano adolescenti negli anni novanta, diventati adulti anche con la forza del suo sorriso e l'entusiasmo contagioso dei suoi inni da discoteca.

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