Il 2006 fu un anno particolare al Rock Contest di Controradio, manifestazione fiorentina conosciuta bene anche dai lettori de L’isola. Gran parte di finalisti e semifinalisti infatti erano musicisti che avevano scelto di esibirisi in modo acustico o semiacustico a partire dal vincitore Samuel Katarro (ricordiamo anche Denise, Peckimpah, Viva Muerte Candita) tanto da far parlare di un nuovo movimento folk. Magari così non è stato, ma le idee vanno avanti e i Walking The Cow, che facevano parte di quel gruppo di musicisti sono approdati al primo album a lunga durata. Un esordio arrivato dopo tanti anni di attività musicale da parte dei componenti del gruppo formatosi nel 2005 dopo le esperienze di Pentolino’s Orchestra e dei Mirabilia e che ha visto i suoi componenti impegnati in molte collaborazioni. La chiave di volta per la formazione è stato l’innesto della cantante Michelle Davis per un tipo di musica che guarda naturalmente al mondo anglosassone. Per questo i testi da lei composti si sposano perfettamente con un suono che guarda a molte esperienze, in particolar modo da un folk contaminato da elementi elettronici sempre alla ricerca di curiosità sonore. Così viene fuori un album onesto nelle intenzioni e suonato dai Wtc con la voglia di divertirsi. Per chi ha familiarità con la scena acustica inglese possiamo indicare The Leisure Society come punto di riferimento anche se i nostri toccano anche altre strade, come nel caso della dark Sweetheart. Consigliamo l’ascolto di Ducks and drakes, valzer dolce e malinconico, della ballata Rorschach hands, di Jesus (buy some porn) con innesti elettronici, di Nightknocking con il suono della macchina da scrivere. Un buon punto di arrivo delle esperienze passate e un punto di partenza per un futuro da sperimentare.
 

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