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Amada

Nove piccoli sorsi di mare

Amada, nome d’arte della cantautrice napoletana Annalisa Madonna: “voz antigua de viento y de sal” come l’Alfonsina “vestita di mare” (dell’argentina Mercedes Sosa), ci accompagna con le vibranti sfumature della sua voce a compiere un viaggio musicale con il suo primo lavoro discografico dal titolo Nove piccoli sorsi di mare (SoundFly/Self). Un album intenso ed evocativo che racconta di donne, attingendo da storie che hanno in comune ferite e cicatrici che a volte non si rimargineranno mai e a cui Annalisa Madonna, che è molto attiva nel supportare il tema della violenza contro le donne lavorando per una realtà carceraria femminile, cerca di dare una connotazione terapeutica attraverso la musica.

I nove brani che evocano suggestioni e colori musicali tra loro differenti, hanno un respiro internazionale, vestendosi di linguaggi diversi. Sono infatti sei le lingue che caratterizzano le nove tracce di questo disco: portoghese, francese, spagnolo, creolo capoverdiano, italiano e siciliano (di Catania). I testi ad eccezione di Canta Um Tango sono stati scritti da Annalisa Madonna e Giacomo Pedicini - arrangiatore e produttore dell’album - e raccontano di donne, situazioni e stati d’animo differenti. Apre l’ascolto Beatriz E o Bejiaflor  (Beatrice e il Colibrì): un brano dall’andamento magicamente-struggente, cantato in portoghese. Se il sommo poeta Dante identificava l’emblema della bellezza nella figura di Beatrice, la musa che ispirò i suoi celebri versi,  la donna che amò fino alla fine dei suoi giorni, la Beatriz cantata da Amada è invece una donna moderna, più disincantata, quella che un tempo amava ridere e vivere e che il mondo contemporaneo ora vuole costretta, rinchiusa, incarcerata, privata della sua libertà. Il suo canto è come un grido disperato, quello di chi vola continuamente senza fermarsi, proprio come fanno i Colibrì, che restano sospesi a mezz’aria e mai si posano. Anche Beatriz sa volare e ama “ascoltare il canto della luna nel mare”. E viene dal mare  anche la donna che “balla con passione sulle note del bandoneon”. È la protagonista del brano seguente, più ricco di colori musicali e dall’aria vivace, dal titolo Minha Sereia (La mia sirena), anch’esso cantato in portoghese. Dal canto dell’ammaliante sirena giungiamo al primo cambio di idioma con un brano dallo stile tipicamente scanzonato alla francese, con richiami bohemien, dal titolo Cache Cache. Parole che tradotte, identificano il nome del gioco del nascondino. È una sorta di monologo interiore quello di Aurora, la bella addormentata, che si sente decisamente lontana dall’identificarsi con l’avventurosa Alice del paese delle meraviglie, perché preferisce trascorrere la vita dormendo, nascondendosi. Dove sarà finito il desiderio di affrontare i suoi tanti doveri? Lei se lo domanda, ma non trova una risposta, per cui: “Buona notte e così sia!”. Approdiamo anche nel piccolo mondo segreto di Miranda con Mirabilis quarta traccia dell’album, questa volta in lingua italiana, che racconta di un giardino notturno in cui la protagonista ama concedersi “a piccoli sorsi” il suo tè. In un disegno che si forma sul fondo della tazza, la donna intravede la probabilità che il suo Narciso faccia ritorno. È il canto dell’amor “sbagliato” che sempre attende, che illudendosi è capace di scorgere qualcosa di mirabile e magico anche in una macchia. Un brano che prende ispirazione da un libro pubblicato nel 2018 dalla scrittrice, fotografa e sceneggiatrice francese Valèrie Perrin, dal titolo: “Cambiare l’acqua ai fiori”.

E passiamo all’idioma spagnolo che veste tre brani: la tormentosa Amor Cruel (Amore crudele) nel quale incontriamo il tema della sofferenza d’amore, la nostalgica Milonga inglés (Milonga inglese) che racconta del tempo che passa lentamente e il bisogno di dormire vorrebbe essere sostituito solo dalla voglia di ballare. Di ballo ne racconta anche La mujér de mi mujér (La moglie di mia moglie ) e soprattutto pone l’accento su uno sguardo complice che crea turbamenti, quello che si scambiano le protagoniste Paloma e Blanca. Tra il primo e il secondo brano in spagnolo, troviamo anche un divertissement in dialetto catanese dal titolo A festa da morti che racconta di una donna che cerca in ogni modo di sottrarsi alle insidie della morte, ma ingannata da un abile travestimento, la sventurata alla fine soccombe.

Annalisa Madonna è una grande appassionata di lingue e linguaggi del mondo. Nella sua lunga carriera di interprete, ha anche avuto l’onore di duettare con la cantante israeliana Noa. Questo amore per i differenti idiomi è il telaio che tesse i fili di un affascinante arazzo colorato, che ci conduce in un mondo sospeso tra sogno e realtà, tra passato e presente con l’inquietudine e l’incertezza per il futuro. I suoni e le parole, in questo suo album di debutto, diventano un tutt’uno con la musica, caratterizzata da sonorità pop e folk con connotazioni world music e ogni brano è un breve racconto che cede il posto al successivo, creando nella mente quasi un ideale storyboard per la sceneggiatura di un cortometraggio della durata di 34 minuti, tempo che richiede l’ascolto delle 9 tracce di Nove piccoli sorsi di mare. Come abbiamo detto in apertura, questo album è stato prodotto da Giacomo Pedicini che vanta collaborazioni con Joe Barbieri e Nino Buonocore. È stato componente del gruppo Spaccanapoli prodotto da Real Word di Peter Gabriel e ha inoltre fondato i Kantango, gruppo che nel 2010 assume la voce di Amada con il brano Dejame.  L’intensa Canta um tango è la traccia numero nove che chiude l’ascolto di Nove piccoli sorsi di mare ed è cantata in Creolo di Capo Verde. Si tratta in realtà di una cover di un brano - scritto da Teofilo Chantre e Giacomo Pedicini -  che venne interpretato dalla cantante capoverdiana Lura che ha collaborato con i Kantango: un doveroso omaggio alla grandezza di Cesària Èvora soprannominata "La diva aux pieds nus" (la diva a piedi nudi) per la sua consuetudine di esibirsi scalza o la "Regina della morna" il genere musicale portoghese simile al blues, che utilizza il cavaquinho, il clarinetto, la fisarmonica, il violino, il piano e la chitarra.

E a proposito di strumenti, in questo album ne troviamo diversi: basso e contrabbasso, chitarra elettrica, classica, acustica, piano, rhodes, violoncello, tromba, percussioni, batteria, flauto, fisarmonica e zabumba (uno strumento a percussione simile a un tamburo, tipico della musica brasiliana, che è stato utilizzato nel brano Minha Sereia). I musicisti che hanno partecipato alla realizzazione del progetto sono: Giacomo Pedicini, Valerio Middione, Francesco di Cristofaro, Francesco Manna e Silvio Vassallo.

L'album prodotto da SoundFly e distribuito da Self è disponibile sulle principali piattaforme digitali e in formato CD, impreziosito da un utile booklet con i testi che aiutano la comprensione, anche se occorre fare un esercizio di traduzione (che male non fa mai) se si vuole comprendere appieno il significato. L’immagine evocativa di copertina ritrae Annalisa Madonna, in piedi e con lo sguardo rivolto verso l’alto, ritta come il fusto di una pianta che emerge dalla terra, mentre in quella presente sul retro, assume una postura più “solenne”. Entrambi gli scatti sono stati realizzati da Fabiana Liguori. Artwork di Patrizio Squeglia.



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In dettaglio

  • Produzione artistica: Giacomo Pedicini
  • Anno: 2023
  • Durata: 34:00
  • Etichetta: SoundFly / Self

Elenco delle tracce

01. Beatriz E o Bejiaflor 
02. Minha Sereia
03. Cache Cache
04. Mirabilis
05. Amor Cruel
06. A Festa da morti
07  Milonga inglés
08. La mujér de mi mujér
09. Canta Um Tango

Brani migliori

  1. Beatriz E o Bejiaflor
  2. Cache Cache
  3. Mirabilis

Musicisti

Amada: voce - Giacomo Pedicini: basso e contrabbasso, chitarre elettriche,chitarre acustiche, piano, rhodes, violoncello, tromba e percussioni - Valerio Middione: chitarra acustica e classica  - Francesco di Cristofaro: fisarmonica e flauto - Francesco Manna: percussioni e zabumba - Salvio Vassallo: batteria