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Red Velvet

Red Velvet

Arte astratta, collage di colori e idee: questa la copertina del disco esordio dei Red Velvet, eponimo, realizzata da Roberto Calbucci. Colpisce subito, esattamente come la musica che nasconde: da principio leggera, acustica, si abbandona poi, come un’altalena, alla violenza della chitarra elettrica e della batteria, in un gioco geometrico inaspettato, di cui il brano d’apertura “Prayer fot the dead, prayer for you” ne è l’esempio.

 Influenzati da gruppi fortemente diversi tra loro, come Sonic Youth, Smashing Pumpinks e Radiohead, i Red Velvet fondano la loro musica sull’alchimia di due artisti, il chitarrista e compositore francese David Chalmin ed il batterista/musicista Fabio Recchia. Sodalizio nato dalla partecipazione di entrambi al progetto B For Bang di Katia Labeque, che li ha portati ad esibirsi in una serie di festival europei (Montpellier Radio France, Ruhr, Ravello, Brema, Ferrara, Barcellona/Sitges), fino alla registrazione del disco con la prestigiosa KML. I Red Velvet rifuggono dalla consona monotonia musicale creando un comune terreno fra sound quasi opposti: analogico e digitale, rock ed elettronica, dal vivo e campionato, dal suono electro al drum&bass. Il risultato è un disco sorprendente, denso, vario, nel quale convivono brani urlati, come “Poison” e “Stay and Stare”, alternati a brani intimisti, che ricordano Damien Rice come la straordinaria “Blood on the White Carpet”, ma non solo: alle sonorità psichedeliche di “Crystal Ball”, vicina ai Subsonica, si contrappone l’incedere arpeggiato de “The Bird Song”: vagamente memore di Simon&Garfunkel. “My very own stranger”, pezzo ricamato sull’alternarsi di cambi di ritmo e sound improvvisi, dall’elettronica al rock, apre la strada per l’intensa rivisitazione di un classico di Frank Sinatra: “My funny Valentine”, sigillo di una cultura musicale che impregna l’intero album. Suoni astratti, collage di ritmi e sound, ritagli di creatività e testi rilevanti: un album raro, da sentire, ma soprattutto da ascoltare.

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In dettaglio

  • Produzione artistica: David Chalmin, Fabio Recchia aka Reeks
  • Anno: 2009
  • Durata: 51:53
  • Etichetta: KML Recordings

Elenco delle tracce

01. Prayer for the dead, prayer for you

02. Poison

03. Stay & stare

04. Blood on the white carpet

05. Lab rat

06. Waste of time

07. Crystal ball

08. Wake up

09. Red velvet

10. The bird song

11. My very own stranger

12. My funny valentine

13. Purple diamond

Brani migliori

  1. Blood on the white carpet
  2. The bird song
  3. Prayer for the dead, prayer for you

Musicisti

David Chalamin: voce e chitarra Fabio Recchia: batteria, sintetizzatore e campionatore