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Gigowatt

Rock and roll in the Country

“Ci vuole una reazione nucleare, per generare 1,21 gigowatt di energia!” dice il Dott. Emmet Brown nell'iconico film ‘Ritorno al Futuro’ del 1985. O forse potrebbero bastare tre musicisti, una batteria, un basso e una chitarra, come sostengono i veri appassionati di rock, magari memori di quel terzetto composto da Scotty Moore, Bill Black e un certo Elvis Presley, che sconvolsero il mondo della musica ma forse della cultura stessa americana.

In una immaginaria DeLorean musicale ci siamo saliti tutti, inutile negarlo; a chi non piacerebbe viaggiare nel tempo per riscoprire miti e eroi delle sette note all'esordio? A chi non piacerebbe impostarla su ‘Woodstock 1969’ o ‘Liverpool 1960’? È quindi decisamente una notizia interessante sapere che in qualche modo questi viaggi nel tempo esistano sul serio e pazienza se non ci sono macchine futuristiche su cui salire e se ‘Doc’ resta (anche) il titolo di un bel programma musicale di qualche anno fa, l'incontro tra musicisti talentuosi funzionerà sempre.

 

Stazione di partenza Bologna, anno domini 2017, più precisamente sotto quei portici cantati in mille canzoni. È qui che si conoscono Paolo Roberto Pianezza, Mattia Bigi e Tommy Ruggero. Tre storie musicali diverse, accomunate però dalla bravura e dalla curiosità.

Paolo Roberto, chitarra e voce, grande appassionato e conoscitore di rock and roll, di swing e di musica western; lo conosciamo anche perché assieme a Francesca Alinovi forma i Lovesick Duo, coppia che sta ritagliandosi uno spazio sempre più interessante nella scena musicale italiana. Mattia, basso e voce, esperienze svariate, da Biagio Antonacci agli Extrema, fino a Gianni Morandi (che per un musicista bolognese credo significhi giocare a calcio con Maradona per un argentino); uno sguardo dunque a 360° e il cuore che batte in direzione Texas. Tommy batteria e voce, diviso tra Africa e America, come dire, tra l'alfa e l'omega della musica tutta, viaggi e contaminazioni come stile di vita e un amore folle per swing, funk e rock and roll.
I nostri 1,21 gigowatt di potenza nascono da questi tre signori, che iniziano a suonare cover pescando dai generi succitati e che la settimana prossima pubblicano il loro album d'esordio, chiamato non a caso “Rock and Roll in the Country”.

L'Isola che non c'era ha avuto la possibilità di ascoltarlo in anteprima e darvi a caldo le prime impressioni. Gigowatt è un'idea che nasce per divertimento e diventa una faccenda terribilmente seria, ma non seriosa; l'energia che emana questo album non muoverà le automobili, ma di certo riempie il nostro serbatoio, sempre in cerca di stimoli.

Undici canzoni che partono con la title track, primo singolo, uscito qualche mese fa e corredato da un bel videoclip, trascinandoci da subito in un vortice di blues, country, rock e swing. Con fonti di ispirazione ben dichiarate, il trio bolognese dimostra da subito di essere totalmente a suo agio in questo calderone di suoni vintage, facendo rivivere un immaginario da drive-in anni 50, nel quale possiamo incontrare personaggi che sembrano usciti da Happy Days così come da Grease.
Pezzi scatenati e ballate intense, come ad esempio New York City Wind, per una tavolozza artistica che colpisce per la varietà dei colori presenti e per il gusto con cui vengono sapientemente miscelati assieme, fino a comporre un quadro che se per forza di cose è derivativo, fa emergere la personalità dei musicisti e la voglia di andare oltre sterili rifacimenti.

Ha senso ascoltare un disco così “povero” dal punto di vista della strumentazione oggi? Certo che sì, proprio perché l'energia di cui sopra non ha bisogno di artifici particolari per deflagrare, bastano la passione e la bravura, messe al servizio di generi musicali eterni che da tali “rinfrescate” non possono che trarre benefici e nuovi ascolti.

Il trio si è affidato all'agenzia A-Z Press che si occuperà di portare la loro musica a più persone possibili. Venerdì 30 aprile, in contemporanea con la pubblicazione dell'album, uscirà anche il nuovo videoclip, tratto dal singolo End of the world.
Vale la pena segnalare che è ancora attiva la campagna di crowdfunding (entra nel sito) che permette agli ascoltatori di scegliere il formato preferito con cui ascoltare l'album (digitale, CD o vinile bianco “come i Beatles”) abbinandolo magari a un capo d'abbigliamento (cappellino, maglietta o felpa) o a una stampa originale, tutto ovviamente griffato Gigowatt.

Una chitarra, un basso, una batteria, tre voci che si alternano e fondono assieme, basta questo per conquistarci e farci passare un'ora divertente, durante la quale sarà difficile restare fermi senza almeno battere il piedino, sognando di essere sulla Highway 61, guidando una Mustang decapottabile.

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Paolo Roberto Pianezza
  • Anno: 2021
  • Durata: 43:05
  • Etichetta: Autoprodotto

Elenco delle tracce

01. Rock and roll in the country

02. Don't even think about it

03. New York City Wind

04. You're hot

05. You might see me better too

06. Kenny

07. End of the world

08. I don't have to pay

09. Nothing seems so important

10. Baby I'm ready

11. I do believe we're through

Brani migliori

  1. Rock and roll in the country
  2. You're hot
  3. End of the world

Musicisti

Paolo Roberto Pianezza (chitarra e voce)  -  Mattia Bigi (basso)  -  Tommy Ruggero (batteria e voce)