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Songs for Ulan

The globe has spun and we’re all gone

Piccoli nuclei vischiosi di malinconia roots-rock si addensano tra le maglie della voce di Pietro de Cristofaro, che, a sei anni da You Must Stay Out, ha finalmente pubblicato il terzo album del suo progetto Songs for Ulan, prodotto da un musicista “storico” e superattivo come Cesare Basile.

Le sonorità del suo rock elettroacustico, tra bassi che pulsano oscuri come magneti e interpretazioni vocali pronte a infettare con la loro ruvida amarezza blues, rammentano il calore viscerale della Dave Matthews Band o di Mark Lanegan (il quale non a caso è tra i tanti artisti con cui ha lavorato Peppe De Angelis, che ha registrato gran parte di queste canzoni e le ha mixate con Cesare Basile); esse affondano le radici in un magma sotterraneo di tensione, che agita il cuore nascosto non solo dei brani rivestiti da distorsioni alternative come From the borders, ma anche delle tracce esposte nella nudità di un sound lo-fi basico come Hook.

Infatti You only love è una folk blues ballad che le chitarre filtrate e le linee musicali/vocali sghembe rendono dissonante, e un’inquietudine segreta pare serpeggiare anche tra le vene della traccia d’apertura, Like Tv, che, come la periodicità pericolosa ed ambigua dell’infrangersi delle onde del mare che la accompagnano, vive in una quiete instabile colma di brividi, come se i battiti possano crescere in marosi impetuosi da un momento all’altro. Questo brano, così come The bed, piacerebbe forse al Damien Rice più acustico e buckleyano.

Ha un incedere sinuoso e fascinoso il blues serico di What good can tell, con cantato filtrato; risuonano maestosi e perentori i bassi della cover finale di Leonard Cohen If it be your will, con l’inserto della voce fumosa di Dave Muldoon, mentre inghiottono l’ascoltatore le ombre generate dal ritmo magnetico, dalle voragini liquide delle chitarre e dai radi, ma efficaci suoni space dell’ottima A promise.

La seduzione senza luce di distorsioni in accumulo senza catarsi in Little queen ricorda i dEus, ma il songwriting rock di Pietro de Cristofaro e della sua band in questo album, in cui almeno tre canzoni su dieci sono fortemente ispirate ai versi di Tiziana Cera Rosco, da Sorrento trasporta soprattutto nelle morbide atmosfere tormentate degli States più folk, con un sicuro governo dei suoni, una classe e un’intensità rara che calamitano e mozzano il respiro.

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Cesare Basile
  • Anno: 2011
  • Durata: 33:14
  • Etichetta: Stoutmusic/Audioglobe

Elenco delle tracce

01. Like Tv

02. From the borders

03. You only love

04. What good can tell

05. She’s a ghost

06. The bed

07. A promise

08. Little queen

09. Hook

10. If it be your will

Brani migliori

  1. Like Tv
  2. You only love
  3. A promise

Musicisti

Pietro de Cristofaro: voce, chitarre Enzo Mirone: chitarra elettrica, organetto, tammorra Fulvio Di Nocera: basso, contrabbasso Floro Pappalardo: batteria Cesare Basile: “a lot of”, mixaggio, registrazione dei brani 03, 04 Peppe De Angelis: registrazione dei brani, mixaggio Guido Andreani: mixaggio in 04 Joseph Narangio: synth Dave Muldoon: voce in 10 Lorenzo Corti: crazy horses in 04 Luca “Carezza” Recchia: basso in 03, 04, organo continental in 04, registrazione dei brani 03, 04 Alessandro Di Guglielmo: mastering