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Canzoni&Parole - Festival di musica italiana ...

  di Annalisa Belluco  ‘Canzoni & Parole’ il festival della canzone d’autore italiana organizzato dall’Associazione Musica Italiana Paris che ha esordito nel 2022 è pronto a riaccendere le luci della terza ...

Villa Corvini, Parabiago (MI)

Quintorigo

Iniziativa tutta da ricordare ed apprezzare questa seconda edizione di “Parabiago d’autore – percorsi di musica italiana”  che si è conclusa sabato 16 giugno con il concerto in questione. La rassegna è stata organizzata dal Comune di Parabiago che ha dimostrato un’inusuale lungimiranza nella definizione del parterre artistico con interventi di qualità quali quelli dello Zibba Trio, di Giua ed Armando Corsi  e di Mariella Nava.

I Quintorigo chiudono l’iniziativa con un concerto di assoluto interesse; un tributo alla musica di Jimi Hendrix per la quale il gruppo romagnolo sta anche realizzando un disco di prossima pubblicazione, ormai pronto per le stampe salvo ultimi dettagli organizzativi che come sempre, quando si tratta di toccare opere di artisti monumentali, possono subire ritardi. Si è quindi trattato a tutti gli effetti di una prima che il complesso ha proposto con l’intervento del cantante di colore mantovano Moris Pradella, efficacissimo nel ruolo sia come capacità che come coerenza all’impegnativo termine di riferimento.

Prima di entrare nel dettaglio è comunque d’obbligo menzionare l’esibizione di Numa Echos (qui in una foto di repertorio), artista che proviene dalla feconda fucina del CPM di Franco Mussida; ha proposto un interessante mix tra dark ed elettronica, ricordando a tratti i fasti degli anni ’80 firmati da artisti quali Siouxsie and the Banshees o i This Mortal Coil.

Dopo Numa i Quintorigo si sono presentati nella loro classica formazione  - violino / violoncello / contrabbasso / sassofono – che continua a renderli unici nel panorama musicale italiano. Più volte si è scritto sull’inusualità di detta lineup, sulla straordinaria capacità del combo di sopperire alla mancanza strumenti ritmici quali la batteria o la chitarra traendone anzi un chiaro valore aggiunto, sulla cultura musicale dei singoli e sulla sensibilità in crossover ai vari generi (dalla classica al reggae, dal funky al jazz, dal rock alla leggera).

La serata ha confermato tutto quanto di positivo si possa sottolineare in relazione a questo meraviglioso gruppo che, dopo essersi confrontato con la musica di Mingus (si vada a recuperare quel quasi-capolavoro che fu Play Mingus - 2009), decide ora di lavorare su Hendrix.

Per certi versi l’obiettivo appare più complesso rispetto a quello posto dall’arte del grande contrabbassista di Nogales; le dinamiche e le timbriche di Hendrix appaiono essere particolarmente distanti da quanto ci si potrebbe aspettare da un setup strumentale quasi da musica classica.

In realtà i Quintorigo superano la sfida a tutto tondo e chiariscono fin dall’inizio di Stars Spangled Banners che la loro indagine non è solo tecnica ed estetica ma è artistica a tutto tondo; il gruppo accoglie il senso profondo di certe istanze dell’arte di Hendrix come quel disperato auspicio pacifista che traspariva dallo “schiaffo” di Woodstock all’inno nazionale; erano i tempi della guerra del Vietnam e il combo lo ricorda proiettando su di uno schermo immagini di repertorio che rinnovano quella forza che non era solo protesta hippy.

Anche tecnicamente i riscontri sono comunque molteplici; il violoncello che fa le veci della chitarra, lo staccato del contrabbasso unito al legato del violino che creano un tappeto ritmico efficacissimo ed il sassofono che si alterna tra enfasi sulla melodia e supporto al pedale di fondo. 

Il dominio completo dei timbri e delle potenzialità degli strumenti si manifesta fin dal principio e resta in evidenza in tutto il concerto, anche quando i ruoli si alternano in una camaleontica metamorfosi nella quale, se ci si distrae, si perde l’immediata sensazione di chi sta suonando cosa. La cifra di merito è che comunque i brani conservano la loro identità pur nell’originalità dell’elaborazione e qui occorre menzionare la voce di Moris Pradella che, come già detto, è (più che) all’altezza del compito. Voodoo Child, HeyJoe e Foxy Lady  conservano quella freschezza e quella spinta black che Jimi infondeva all’interpretazione e che Moris mantiene soprattutto nei passaggi in crescendo, nei quali non cede un attimo rispettando la matrice originale.

Altro elemento sintattico rilevante è il frequente ricorso ad intro strumentali; creano la tensione quasi fossero delle piccole ouverture sul pezzo. A noi è restata impressa in particolar modo quella del basso per Up From The Skies.

La scaletta (che si riporta più avanti) ha proposto anche momenti più blues, genere che era alla base dell’ispirazione e dei riferimenti di Hendrix; in questi spunti, come Red House, il compito della band appare più agevole evidentemente per una minor sfida sui timbri e sulle distorsioni. In questi passaggi il sax raggiunge il suo climax; Valentino Bianchi ci ha sempre ricordato un po’ Thomas Chapin ma nei passaggi blues riesce a dare dei colpi d’ala ulteriori guadagnando in sanguignità.

Morale: grandi idee, grandi riferimenti e grande sviluppo. La band avrà modo di perfezionare il set live durante i prossimi appuntamenti; a nostro modestissimo avviso sarebbe opportuno eliminare qualche passaggio un po’ dilatato e ripetitivo ed ottimizzare l’enfasi su certi momenti di climax (fondamentali in Hendrix), ma sono opinioni del tutto personali.

Resta la sostanza: i Quintorigo hanno dimostrato per l’ennesima volta come si fa a studiare i classici per essere moderni o, meglio ancora, contemporanei. Lezione di vita oltre che di arte. 

 

Foto di Alejandro Rodriguez

 

 

Formazione “Quintorigo Experience”:

 

Violino: Andrea Costa

Violoncello: Gionata Costa

Contrabbasso: Stefano Ricci

Sax: Valentino Bianchi

Voce: Moris Pradella

 

 

 

 

 

 

 

 

Scaletta del concerto: 

-         Star Spangled Banners

-         Purple Haze

-         Manic Depression

-         Hey Joe

-         Spanish Castle Magic

-         Red House

-         Angel

-         Voodo Child

-         Up From The Skies

-         Third Stone From The Sun

-         The Wind Cries Mary

-         Foxy Lady

-         Fire

-         Gypsy Eyes

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In dettaglio

  • Data: 2012-06-16
  • Luogo: Villa Corvini, Parabiago (MI)
  • Artista: Quintorigo