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Alex Cambise

After the dark

Recensire un album strumentale imperniato sulla chitarra elettrica non è impresa facile, servono competenze tecniche per descrivere correttamente le varie svisate chitarristiche, i fraseggi che si alternano e tutti i diversi passaggi che si intersecano nelle canzoni. Lasciando da parte ogni forma di presunzione scegliamo così un approccio diverso per raccontare di questo recentissimo EP di Alex Cambise intitolato non a caso After the dark.

Facciamo un esercizio semplice: ci allontaniamo con lo sguardo e osserviamo il disco come si osserva un panorama dall’alto di una montagna, perdendo di vista magari il minimo dettaglio ma riuscendo a gustarci il senso globale di questo album. After the dark ci appare così, a partire dal titolo particolarmente consono in questo anno 2020, bisestile e maledetto, non un puro esercizio di stile ma un racconto attraverso lo strumento, riuscendo in modo forse inaspettato a regalare sensazioni ed emozioni. Del resto Alex Cambise è musicista completo, chitarrista e polistrumentista (milanese) dal curriculum importante (è Il chitarrista di Massimo Priviero, insieme al quale ha scritto diverse canzoni e prodotto album, ha collaborato con Marco Ferradini, Dario Gay, Tullio De Piscopo) ma è anche colui che ha recuperato, rimasterizzandolo, il repertorio di Gorni Kramer ed è pure cantautore, con alcuni discreti album al suo attivo.



After the dark è un disco che rilancia l’idea di speranza, di gioia ed entusiasmo, che tanto ci sono mancati in questo periodo di oscurità. Dopo il buio c’è sempre la luce, e in questo caso è la luce di una chitarra che suona, parla, grida e ci dice che la musica è un ottimo veicolo per aiutarci a ripartire. Questo lavoro è anche un manifesto che riassume le caratteristiche principali che deve avere il bravo chitarrista e compositore italiano. Ogni brano è un po’ un breviario per ogni chitarrista che si rispetti, ed è pure un mezzo importante per esportare il made in Italy chitarristico. Nel disco troviamo infatti la forza e l’energia del rock, hard e talvolta heavy, ma declinati attraverso la dolcezza e la melodia tipicamente italiane. Words I can’t tell you è la splendida manifestazione di questo sentimento. La chitarra da sola però non basta ed è così che in Doctor C Alex studia un incipit in stile funk che prepara il terreno ad un fiume impetuoso di schitarrate rock. La title track, supportata anche dal bel video promozionale di cui abbiamo segnalato il link, parte al fulmicotone, con assoli impetuosi e cavalcate chitarristiche torrenziali, ben sorretti di un ritmo incessante che non soffoca però il gioco melodico. Ed è ancora il drummin’ che apre Blue lightning, con un ritmo più slow,  per consentire di apprezzare gli assoli puliti ed efficaci. Flying over the clouds ci proietta in una ampia e lunga discesa di suoni che paiono piovere come acqua dalle cascate. Ogni brano evidenzia la precisione del suono e l’ascolto ripetuto del rock più classico: un esempio è Three ways for a breath nel quale pare di ascoltare il suono pieno di Jon Bon Jovi. Concludiamo con un suggerimento: After the dark, in vendita in tutti gli stores digitali, è un album da ascoltare nelle ore del giorno nelle quali il sole è ancora alto, per poter meglio sintonizzarsi con la carica contagiosa di questo suono assolutamente luminoso.

 

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Alex Cambise
  • Anno: 2020
  • Durata: 25:09
  • Etichetta: AstreaMusic

Elenco delle tracce

01. After the dark
02. Blue lightning
03. Doctor C
04. Flyin’ over the clouds
05. Three ways for a breathe
06. Words I can’t tell you

Brani migliori

  1. After the dark
  2. Words I can’t tell you

Musicisti

Alex Cambise: Chitarre, Bassi, Tastiere - Oscar Palma: Batteria