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Simona Molinari

Hasta siempre Mercedes

Mi hanno chiamato la dea della libertà/Ma un cantastorie non è una divinità. Io ho solo indossato un poncho rosso su un abito da sera, ho imbracciato una chitarra, ho prestato la mia voce alla Madre Terra e ho piantato una felce nel mio giardino. Prima di andarmene ho chiesto perdono a Dio per tutto il male degli uomini. Le mie ceneri sono disperse a Tucuman, a Mendoza, a Buenos Aires…ma la felce è ancora verde. Le piante sono capaci di cantare”. Inizia con queste parole poetiche - interpretate dalla voce di Simona Molinari che è accompagnata al piano da Claudio Filippini, il Prologo - La Negra che introduce l’ascolto di Hasta siempre Mercedes, il nuovo album prodotto da BMG della cantautrice pop-jazz napoletana d’origine e aquilana d’adozione. Un omaggio colto, un lavoro di ricerca appassionato e raffinato che nasce da un progetto teatrale ed è ispirato dalla storia della donna, cantante, attrice e attivista argentina Mercedes Sosa, che è diventata il simbolo della sua terra e delle genti che la abitano, lottando per la pace e i diritti civili contro la dittatura.

Un progetto che ha avuto inizio dal volume “Hasta siempre Maradona” di Cosimo Damiano Damato, pubblicato da Compagnia Editoriale Aliberti, un libro che racconta la storia umana di Diego Armando Maradona e dell’Argentina. Il percorso letterario è diventato uno spettacolo di Teatro canzone prodotto da Antonio Convertini di Kino Music dal titolo “El Pelusa y La Negra” e comprende anche il racconto della vita intensa di Mercedes Sosa.  Un “intreccio di dialoghi visionari” che per la parte musicale, conta della presenza del Sudamerica Quartet con gli arrangiamenti e la direzione musicale del Maestro Valentino Corvino. Cosimo Damiano Damato, oltre ad averne scritto i testi, recita la parte di Maradona mentre il ruolo di Mercedes Sosa è affidato alla voce e all’interpretazione di Simona Molinari, splendida “cantattrice” che in scena compare indossando una stola rossa e imbraccia un tamburo, proprio come era solita fare la “cantora popular” argentina. Da questo spettacolo, è nato in lei il desiderio di dare anche un rinnovato senso al suo cantare. Da qui, la scelta di voler racchiudere i brani in questo suo sesto lavoro discografico, che arriva dopo un anno dall’uscita di “Petali”, con cui si è aggiudicata recentemente la Targa Tenco in qualità di migliore interprete e che sarà seguito da un nuovo album di inediti.

11 sono le tracce contenute nel disco: un prologo e un epilogo recitati che aprono e chiudono l’ascolto, un inedito e otto brani cantati in spagnolo, francese, italiano e napoletano. Quattro sono riletture di autentiche pietre miliari della musica latino-americana, provenienti dal repertorio della cantante argentina come Gracias a la vida di Violeta Parra, Todo Cambia di Julio Numhauser, Solo le pido a Dios di Leòn Gieco e Cancion de las cosas simples di Armando Tejada Gomez e César Isella. Questo brano è impreziosito dal suono del flicorno e della tromba di Paolo Fresu, che accompagna assieme a Claudio Filippini al piano, la voce di Simona Molinari. Ci sono anche due classici della musica tradizionale argentina di Carlos Gardel e Alfredo Le Pera: Volver e El dia que me quieras. Come si evince si tratta di un viaggio artistico, che ci consente di percorrere idealmente lunghe distanze geografiche, andando a riscoprire il suono che attraversa il Sudamerica e che giunge anche in Italia, a Napoli, grazie a un brano appartenente ai capolavori del panorama italiano: Caruso di Lucio Dalla. Non mancano anche due preziose collaborazioni, quella con la cantante e attrice Tosca (che duetta con Simona Molinari in Mon Amour, brano dell’autore franco-spagnolo Nilda Fernandez) e quella con l’autore e compositore Bungaro che firma l’unico inedito dal titolo Nu Fil’E Voce. “Hasta siempre Mercedes” è un album che rapisce ed emoziona già dal primo ascolto. È un appassionato tributo, delicato e al tempo stesso ricco di passione, quello che Simona Molinari dedica alla figura di una grande donna che ha dato voce al desiderio di libertà e di pace ma è anche un emozionante elogio alla bellezza universale e alla celebrazione dell’amore per tutto ciò che la vita è in grado di creare, attraverso la forza, la determinazione, il sentimento e la gratitudine. Ci ricorda che nel continuo cambiamento che alterna momenti più sereni a periodi bui, nei quali la parola guerra fa davvero ancora molta paura, brilla sempre la luce della speranza, capace di trasmutare ogni dolore. Todo Cambia, seconda traccia e primo brano musicale dall’andamento solenne, parla proprio di come tutto nella vita sia soggetto a cambiare: il pensiero, la natura, il clima, il mondo (temi che sono attualissimi). L’unica cosa che resta sempre immutata è l’amore, sentimento che la cantante argentina rivolgeva soprattutto alla sua terra e alle sue genti, ma che diventa in una lettura più ampia e universale, anche una autentica dichiarazione nei confronti della musica e dell’arte, nutrimenti che curano l’anima e riescono a rendere migliore il vivere quotidiano. E la vita è una danza che si può fare anche in due, sulle note di un tango come Volver, brano tra i classici argentini che Carlos Gardel, cantante, attore e compositore francese naturalizzato argentino, compose nel 1934 sul testo di Alfredo La Pera e che in questo album viene interpretato dalla raffinata voce ricca di colore e sfumature di Simona Molinari. Come dicevamo, in questo lavoro ci sono le preziose collaborazioni con Tosca, con cui Simona Molinari duetta in Mon Amour, brano che viene introdotto da un’atmosfera che ha un incedere malinconico, dove il suono prodotto dai martelletti del pianoforte, ricorda quasi le note di un carillon. È cantato in lingua spagnola e in francese e si avvale di due voci di straordinaria bellezza che si alternano e poi si fondono insieme creando una suggestiva vibrazione. E quando a far da sfondo, entrano gli archi della Sonora Corde Ensemble, diretti dal Maestro Valentino Corvino, il pathos raggiunge altezze emozionanti. La seconda interessante collaborazione riguarda Nu Fil’ E Voce scritto da Bungaro, autore tra i più eleganti del panorama musicale italiano. È un brano che viene interpretato con altrettanta eleganza, in napoletano, da Simona Molinari, l’unico inedito di una bellezza raffinata che sembra attingere da quelle sonorità e radici autoriali che hanno connotato la grande musica partenopea (mi evoca nomi come Teresa De Sio e Pino Daniele, giusto per citarne un paio tra i più conosciuti). Ha un incedere delicato quasi sussurrato, un “filo di voce” in grado di essere udito da chi realmente ha desiderio di ascoltare. E arriviamo alla traccia 11, l’Epilogo – El Pelusa che conclude l’ascolto e dove incontriamo la voce di Cosimo Damiano Damato che interpreta queste parole che rappresentano Maradona: “Nada te puede quitar lo bailado…Niente e Nessuno ti può togliere tutto quello che hai ballato, giocato, sofferto, lottato, pregato, amato, cantato…Qui, dove sono ora, si può piangere, un uomo è libero di commuoversi senza vergogna. E ripenso a quel bambino cresciuto troppo in fretta, con la rabbia di cambiare e curvare la vita…mirando alle stelle all’incrocio dei pali, al di la delle nuvole sopra il cielo di Buenos Aires. Potrei ancora tornare, Claro! Potrei rinascere a Napoli e lottare ancora con gli occhi puri di un bambino che spera e sfida le paure di ogni sole amaro e riconosce l’odore del mare e la grazia della vita”.

Il primo singolo estratto dall’album è stato Gracias a la vida, un autentico “Inno umanista” come lo definisce Simona Molinari, che fu scritto e composto da Violeta Parra nel 1966, un anno prima di togliersi la vita. Un testamento spirituale che in questa reinterpretazione, musicalmente si arricchisce di colore ed energia, è impreziosito dal suono delle chitarre e ritmato dalle percussioni e dagli archi. Una versione interessante ed è l’unica traccia che è possibile ascoltare in digitale al seguente link: Simona Molinari - GRACIAS A LA VIDA (lnk.to)

L’album, infatti, è uscito per ora solo in formato fisico cd, racchiuso all’interno di un digipack con sfondo bianco. La copertina è una riproduzione - in acquerello - della copertina di "Mercedes Sosa” album del 1973 in cui è visibile la cantora argentina che si accompagna con un tamburo andino, come era solita fare durante i suoi concerti. Si può acquistare online, sul sito https://www.bmgstore.it e naturalmente anche durante le date del tour teatrale dove è possibile trovare anche il libro “Hasta siempre Maradona”. Il calendario completo del tour, che promette già due date interessanti per la prossima primavera, quella del 28 marzo 2024 a Milano al Teatro Carcano e quella del 18 maggio 2024 all’Auditorium Parco della Musica/Sala Petrassi di Roma, è disponibile al link: https://www.kinomusic.it/concerti/.

Foto di Mauro Boni

 

 

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In dettaglio

  • Anno: 2023
  • Durata: 35:55
  • Etichetta: BMG

Elenco delle tracce

01. Prologo – La negra (Cosimo Damiano Damato, Simona Molinari, Claudio Filippini) 
02. Todo cambia (Julio Numhauser)
03. Volver (Alfredo Le Pera/Carlos Gardel)
04. Mon Amour (Nilda Fernandez) con Tosca
05. Nu fil’e voce (Rakele/Bungaro)
06. Gracias a la vida (Violeta Parra)
07. Caruso (Lucio Dalla)
08. El dia que me quieras (Carlos Gardel/Alfredo La Pera)
09. Solo le pido a dios (Leòn Gieco)
10. Canciòn de las simples cosas (Armando Tejada Gomez/César Isella) con Paolo Fresu
11. Epilogo – El pelusa (Cosimo Damiano Damato, Simona Molinari, Claudio Filippini)

Brani migliori

  1. Todo cambia
  2. Mon Amour
  3. Nu Fil’e voce