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Simone Avincola

KM28

Uscito la scorsa primavera per Helikonia e presentato in una bella serata di Aprile all’Auditorium Parco della Musica di Roma, questo KM28 è il terzo disco di Simone Avincola, dopo Così canterò tra vent’anni (2014) e Il Giullare e altre storie (2009).
Già nei primi due dischi le tematiche, le sonorità, la scrittura, i profumi cari al mondo musicale di Avincola erano ben chiari. C’era il cantautorato certo. Come fa a non esserci per uno cresciuto a pane, chitarra e Stefano Rosso? C’era il folk. Di armonica a bocca e De Gregori. C’era l’ironia e la capacità di ridere anche di condizioni di vita complicate. Tutto questo, amplificato, meglio delineato, e spostato un passo avanti nell’ipotetica linea della maturità artistica, lo ritroviamo in KM28. Sa scrivere Avincola con una semplicità, leggerezza, linearità rare, e ancora più preziose perché stracolme di significato, mai vuote, mai banali.

Come er sole quanno piove è una dolce-amara filastrocca d’amore, malinconica, chitarra-voce. Periferica, storia di muretti e rioni troppo “stretti”, chè l’amore a volte salva la vita, ma alle volte non basta neanche lui. Io mi fermo qua, (di cui è possibile ascoltare su youtube una versione unplugged con la compagnia della chitarra di Riccardo Sinigallia) ritmata disamina viaggiante dei rapporti tra le persone ai tempi del T9. Er fuggitivo, divertente racconto di una fuga mancata di un carcerato, romanaccio, fuggitivo improvvisato, e innamorato. Roma Far West, viaggio nostalgico in una Roma sparita, quella dei furtarelli da strada, del cinema a Cinecittà, di personaggi mitici che ora passano le ore delle giornate davanti alle slot-machine di un bar.

KM28 che dà il titolo al disco, ne è il principio e ne dà il senso (un album scritto per strada, al di fuori di metafora): un disco composto da canzoni veloci, dirette, nessuna a fare da riempitivo, che sanno far sorridere e accarezzare. Impreziosite e sorrette da ottimi arrangiamenti che, non ci stancheremo mai di dirlo, sono merito di uno dei giovani musicisti più capaci di oggi, Edoardo Petretti. Avincola scrive e canta tra la gente, e questa base popolare, fondamenta di tutti i suoi brani, si sente forte senza che mai appaia forzata, cercata, o inseguita. Canta della gente perché è in quel mondo che vive, lo conosce e per questo ne sa così bene delineare i dettagli e scovare le sfumature, in modo semplice senza ardite ricostruzioni o finti ammiccamenti. È in assoluto la sua qualità migliore: speriamo solo rimanga tale e non diventi mai una gabbia dentro ai limiti della quale sentirsi “comodo”. Ampliare i propri confini (musicali, di tematiche) senza snaturarsi sarà forse la sfida per i prossimi album.

Foto di Simona Rovelli

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Edoardo Petretti
  • Anno: 2015
  • Durata: 35:11
  • Etichetta: Helikonia/Egea

Elenco delle tracce

01.  Km28
02.  Er fuggitivo
03.  Roma Far West
04.  Io mi fermo qua
05.  Non lasciarti andare via
06.  Via da qui
07.  Come er sole quanno piove
08.  Se domani
09.  Corri amore!
10.  #FamoseNserfi

Brani migliori

  1. Come er sole quanno piove
  2. Io mi fermo qua

Musicisti

Simone Avincola: voce, chitarre, cori  -  Edoardo Petretti: pianoforte, tastiere, fisarmonica, cori  -  Stefano Ciuffi: chitarre, cori  -  Matteo Alparone: basso elettrico, contrabbasso  -  Luca Monaldi: batteria, percussioni
Ospiti: Fiorello: voce su #FamoseNserfi  -  Riccardo Sinigallia: in Io mi fermo qua