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Le Vibrazioni

Le Strade del Tempo

Svelata l’anima rock nel precedente album Officine meccaniche, Le Vibrazioni continuano il loro percorso con il nuovo Le Strade del Tempo, non senza rivoluzioni. Cambia il bassista, con l’ingresso di Emanuele Gardossi in sostituzione di Marco “Garrincha” Castellani. Cambia anche l’approccio di Marco Trentacoste, che torna dietro il bancone audio a indirizzare un maggiore eclettismo della band milanese.

Il tempo, il suo fluire implacabile e la sua mancanza soffocante, è il tema fondamentale del disco. Seguendo il filo dei dieci brani, si crea una sorta di arco che arriva a un rapporto più autentico con le implacabili forze che condizionano la nostra vita.

Il primo passo è la vita, pulsante, urgente e in continuo cambiamento. Con un un tempo che sfugge costantemente (Va così, un poderoso esordio alla Muse), il soffio vitale diventa implacabile, ma sempre sul filo di una coerenza necessaria (Parlo col vento, puntata più heavy del disco), e vorticosamente esplosivo (Senza indugio). Al contrario, Respiro soffia sul desiderio di rigenerazione che cerca di imporsi tra le difficoltà, per poi sbocciare magnificamente.

E qui, l'atto centrale: che l'unica compensazione al tempo sia l'amore? E volar via è un ritorno al Vibra-style degli inizi, una dolce sospensione romantica, un bacio che vale tutta la vita. Ma l'amore è anche crudeltà, un fuoco cattivo che brucia dentro e logora (Le strade del tempo) o la vittima dell'incomunicabilità (Oggi no).

Nel terzo atto, il rapporto più consapevole con il mondo: l'oscura tentazione di Le sirene del mare, un vortice sagomato dall'arpeggiato iniziale e dai contrappunti industrial. Lasciarsi alle spalle ogni tentazione è il passo necessario, ma sono tentazioni materialiste: in questa fase, c'è l'amore vero e intimo di Malie, reso sconfinato dal rinforzo di archi nella seconda parte. L'ascesa finale, l'abbraccio con la  vita – lontano dalle violenza e dall'arroganza dell'uomo - è sancito da Ridono gli Dei, di chiara eredità progressive, unione suggestioni floydiane e genesisiane. Come ieri è la chiusa necessaria, la saldatura tra l'idealità del disco e la realtà di un uomo di spettacolo consapevole dell'altro tutto di cui fa parte, quello dei suoi ascoltatori, degli uomini e le donne che la sua arte tocca ogni giorno.

Le strade del tempo è un passo maturo nel solco della Phase Two, chiamiamola così, inaugurata dal disco precedente. Si allarga l'orizzonte di riferimento musicale – con l' “avanguardista” Trentacoste a fare da Caronte - , senza dimenticare l'accessibilità al grande pubblico – quasi tutti i brani sono di innegabile richiamo radiofonico –, all'insegna di un nuovo modo di fare il “vecchio” rock. Ormai emanticipati dalla Sindrome da gruppo pop, le Vibrazioni si preparano a entrare nell'Olimpo delle grandi band nostrane. Manca solo un grande e sorprendente passo.

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In dettaglio

  • Produzione artistica: Marco Trentacoste
  • Anno: 2010
  • Durata: 47:05
  • Etichetta: Sony Music

Elenco delle tracce

01. Va così

02. Parlo col vento

03. Senza indugio

04. Respiro

05. E volar via

06. Le Strade del Tempo

07. Oggi no

08. Le Sirene del Mare

09. Malie

10. Ridono gli Dei

11. Come ieri

Brani migliori

  1. Le sirene del mare
  2. Malie
  3. Ridono gli Dei

Musicisti

Francesco Sarcina: voce, cori, chitarre elettriche e acustiche. Stefano Verderi: chitarre elettriche e acustiche, piano, rhodes e synth. Alessandro Deidda: batteria e percussioni. Emanuele Gardossi: basso.   Marco Trentacoste: synth, minimoog, chitarre elettriche aggiuntive. Davide Rossi: arrangiamenti ed esecuzioni archi su 9. Cecilia Chailly: arpa su 8 e 11. Mattia Boschi: violoncello su 3, 4, 10.